Podcast: Esegui in una Nuova Finestra | Scarica (64.2MB)
Un giorno ci ritroveremo ad osservare la linea temporale del mezzo televisivo, talmente mutato da essere irriconoscibile, chiedendoci quali siano state le pietre miliari della rivoluzione.
Una bandierina dovrà necessariamente essere posizionata il 22 settembre 2004.
Sulla bandierina ci sarà scritto: LOST.
Lost ha stravolto il concetto di Viral Marketing, di Alternate Reality Game, di comunicazione via internet, raggiungendo livelli di complessità narrativa, tecnica e sociale mai sfiorati prima d’ora.
Esploreremo ogni aspetto della presenza online e non di Lost con Paolo Marzola, Paolo Trubiano e Nicola Zorzi, cercando di capire come è cambiato il rapporto televisione/nuovi media, il rapporto produttore/consumatore televisivo, tentando di ricostruire l’intricato puzzle delle attività extra-televisive che hanno contribuito a rendere Lost un’esperienza meta-narrativa e cross-mediale unica nel suo genere, garantendo ad essa un posto nella storia della comunicazione (quasi) di massa.
NOTA: L’episodio non contiene spoiler sulla trama televisiva di Lost.
I nostri ospiti:
Paolo Marzola (Glorfindel) [ Twitter | Il blog di Paolo Marzola ]
Paolo Trubiano (Faramir) [ Twitter | La Lavagna di Faraday ]
Nicola Zorzi (Il Mojo) [ Twitter | Mucho Mojo ]
Link:
Alternate Reality Game (ARG)
Link Lostpedia:
(Attenzione. Questi argomenti sono stati citati in trasmissione. Approfondire significa imbattersi in potenziali spoiler sulla trama extra-televisiva di Lost)
Lost: ARGs.
Hanso Foundation.
Valenzetti Equation.
Rachel Blake.
Lost: Missing Pieces.
Apollo Chocolate Bars.
Citati:
Babylon 5 ‘s Use of the Internet – Twin Peaks – Pioneer One – The Event
Intro:
Rachel Blake @ Comicon 2006 – Mysteries of the Universe
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Musica utilizzata:
Nyghtshade – Reflections
Tratta dal Podsafe Music Network
E’ buffo… ho parlato dell’ARG di Portal 2 nella mia ultima puntata. 🙂
Infatti gli ARG sono usatissimi dall’industria dei videogame e ultimamente anche dalle serie tv, dando un occhio sulla rete quello di Portal 2 non sembra niente male 🙂
Gran bella puntata ragazzi! Pur essendo io uno dei “delusi” dal finale (ed anche dal suo “avvicinamento”) le vostre discussioni mi hanno fatto venir voglia di riaffrontare il tema, a partire dai vostri splendidi blog! 😉
@Alessandro
Grazie Alessandro, consigliatissimo è Lavagna di Faraday che essendo un blog collettivo è ricchissimo di approfondimenti -:)
Con colpevole ritardo ascolto questo bell’episodio corale di TA(complimenti agli ospiti e a Carlo che riesce a stimolare molto bene il discorso nonostante i problemi tecnici) che mi ispira due brevissime riflessioni:
1) TA è sempre ‘on the edge’! Sul numero di Agosto di wired UK si parla proprio di ‘transmedia’ e di temi molti vicini a quelli che avete trattato (si parla anche del Doctor Who!).
2) Lo avete accennato brevemente ma mi preme ribadire che la prima serie televisiva che si impose per la sua componente ‘transmediatica’ (citando wired) sia stato proprio Twin Peaks con tutto il buzz sul ‘Chi ha ucciso Laura Palmer?’ e la pubblicazione del pruriginoso diario personale della succitata defunta protagonista. Se non ricordo male (potrei facilmente sbagliarmi) pubblicizzarono pure un caffè collegato all’agente Cooper!
Il viral marketing , in modo molto meno evidente è in atto da un trentennio nel cinema, molti film sono vere e proprie occulte “premunizioni/esaltazioni di eventi astrologici e o mistificazioni religiose”
date un’occhiata attenta a video e post di questi siti, carpirete un velo cosi sofisticato, che al confronto lost sembrerà un telefilm per bambini.
http://syncdontswim.blogspot.com/
http://www.youtube.com/user/soundlessdawn
http://g8ors.blogspot.com/
http://afewshotstoshaman.blogspot.com/
Ho ascoltato l’episodio con interese in quanto faccio parte di quelli che hanno visto solo gli episodi TV ignorando tutto il resto.
Non riesco però a capire se posso comunque in qualche modo rimediare e farmi queste “lost experience” o ormai è troppo tardi .. cioè .. si trovano dove?
Bella puntata, anche se (lo ammetto) non seguo Lost.
Segnalo solo che questo tipo di produzione che usa trasversalmente diversi supporti e stimola la creativita’ del pubblico e’ da tempo oggetto di analisi da parte degli studio di industria culturale e di solito vengono etichettate come narrazioni crossmediali.
Non sono stati citati in trasmissione quindi ve le propongo: credo che il punto di riferimento internazionale sia l’ottimo lavoro Henry Jenkins (arrivato ormai anche in traduzione italiano, consiglio Cultura Convergente, purtroppo in una brutta traduzione Apogeo):
http://www.anobii.com/books/Cultura_convergente/9788850326297/0156ff2cc585a09621/#
Di un italiano interessante anche Cross-media di Giovagnoli:
http://www.anobii.com/books/Cross-Media/9788850327331/01a85bad2b2c6ae9be/
Ottimi i riferimenti bibliografici dell’ultimo commento. Ad essi aggiungo un breve saggio dal titolo “Lost Experience: franchise crossmediale”, di Corrado Peperoni (che cita appunto Jenkins e Giovagnoli), all’interno del collettaneo “Lost without Lost” edito da Cagliostro E-press: http://www.anobii.com/books/Lost_without_lost/9788895114224/01d7a386c38f73b634/
L’ultimo Wired US, sept 2010 (“The Web is dead” in copertina), ha un buon articolo su “The new way to watch tv” che consente un approfondimento su alcuni concetti che abbiamo affrontato nel podcast.
A proposito di Wired: sono l’unico che trova l’edizione italiana un po’ modaiola e inconsistente? A parte le copertine (Fiorello, Eto’o, Victoria… ci manca Belen e poi siamo al completo), l’impressione da lettura per tecno-fighetti all’italiana si accentua numero dopo numero 🙁
@Federico: la Lost Experience andava vissuta in diretta, un po’ come gli altri ARG: i “risultati” li trovi, con dovizia di particolari, partendo da http://lostpedia.wikia.com/wiki/ARG
Namaste!
F.